LA STORIA DI CASTELSEPRIO
Castelseprio sorse agli inizi del IV sec. d.C., a seguito delle invasione delle popolazioni barbariche (nel III secolo queste ultime avevano incominciato a varcare pesantemente i confini centro europei dell'Impero romano tanto che, nel 269, gli Alamanni erano giunti fino a Milano) come luogo militare posto lungo la via Como-Novaria a difesa dei confini (Iimes) al di qua delle Alpi. A questo periodo risalgono le tre torri ancora visibili, a livello delle fondamenta, sul pianoro del castrum.
Durante il regno dell'ostrogoto Teodorico furono costruite le mura difensive, che rinchiusero tutto il pianalto e si allungarono verso il fondo valle, costituendo il baluardo detto oggi Torba, e inoltre la casa-torre, la basilica di S. Giovanni Evangelista e il Battistero di S. Giovanni Battista.
In epoca longobarda (VI-VIII sec. d.C.), il castrum divenne il centro di un territorio molto vasto. A questo periodo risalgono alcuni ampliamenti della chiesa di S. Giovanni e molte case di abitazione nel castrum. Alla caduta del regno longobardo, alla fine dell'VIII sec., passò sotto la dominazione dei Franchi di Carlo Magno diventando centro della Contea del Seprio, costituitasi proprio in età carolingia.
La storia dell'antico insediamento, quindi, so svolge dal mondo tardo-antico alla fina dell'età comunale (XIII secolo) passando attraverso la dominazione dei Goti e le guerre goto-bizantine, il dominio longobardo (VI-VIII secolo) e l'età carolingi (fine VIII secolo…).
La fortificazione
venne distrutta dopo anni di tentativi nella notte del 28 marzo 1287, qualche
giorno dopo la Fiera dell'Annunziata, a conclusione della lotta per la conquista
della Signoria di Milano tra le famiglie Della Torre (sconfitta) e la famiglia
Visconti (vincente): vennero rasi al suolo gli edifici militari e civili. L'arcivescovo
Ottone Visconti decretò che mai più si ricostruisse e si abitasse
nell'antica roccaforte.
Il divieto, che sotto forma di giuramento veniva pronunciato dal capitano e
poi dal vicario del Seprio fino al 1786, quando fu soppresso dall'Imperatore
austriaco Giuseppe II, fu ampiamente rispettato.
Dalla distruzione
vennero risparmiate solo le chiese con i loro edifici di servizio (case canonicali,
ecc...) i cui resti sono visibili all'interno dell'attuale zona archeologica.
Dopo di allora il luogo non fu più abitato se non dai religiosi. Fu abbandonato
anche da questi ultimi alla fine del '500.